I sogni servono a non farci perdere il contatto con la realtà che non si vede 😉
Provate ad immaginare questa scena:
Sei un essere umano vissuto nel Medioevo e sai con assoluta certezza tre cose:
1. Vivi al centro dell’universo;
2. Sei stato creato direttamente da Dio a sua immagine e somiglianza, nientemeno;
3. E, soprattutto, sei padrone assoluto della tua mente, della tua libertà, della tua capacità di decidere.
Erano in fondo desideri profondi dell’uomo che alimentavano il suo ego e lo rassicuravano, ma sosteneva che fosse Dio ad affermarlo, nel suo libro sacro, proiettando i suoi desideri in una divinità giusta, onnipotente e buona.
Poi le cose iniziano a cambiare.
Nel 1916 Sigmund Freud sostenne che il nostro tempo è figlio di tre grandi ferite narcisistiche. Infatti ad un certo punto arriva Galileo Galileo e ci dice: “Caro uomo, non sei al centro dell’universo. Sei un granellino di sabbia in un deserto infinito”.
Quando l’uomo si rassegna si consola però pensando di essere al centro della natura: “Sono pur sempre l’uomo ad immagine e somiglianza di Dio”. Ma poi arriva Darwin nel 1859 e gli dice che fa parte di un sistema evolutivo simile a quello di altre specie, e che condivide un antenato con le scimmie.
Un altro duro colpo. Ma l’uomo si consola ancora pensando di essere l’unica specie che può ritenersi libera e padrona delle sue azioni.
Ma a quel punto arriva Freud e dice all’uomo che c’è un sommerso fatto di traumi, pulsioni, desideri e paure che sfugge al suo controllo: è l’inconscio. Dirà Freud che l’uomo non è padrone nemmeno a casa propria.
Oggi sappiamo che non siamo al centro dell’universo, non siamo il vertice della natura, non siamo totalmente padroni di noi stessi
“L'uomo non potrà mai essere uguale ad un animale: o si eleva e diventa migliore, o sprofonda in basso e diventa molto peggiore.”
Vladimir Sergeevic Solov’ëv, “La giustificazione del bene”
Sulla famiglia nel bosco,
I genitori hanno fatto benissimo a non cedere al ricatto che è stato loro imposto. Perché di un ricatto si tratta:
pretendere che una famiglia modifichi il proprio bagno secondo criteri arbitrari, non previsti da
alcuna norma, come condizione per non perdere i bambini, è qualcosa di ingiustificato, inconcepibile
e totalmente privo di fondamento giuridico ed educativo.
Non esiste alcuna legge che imponga “il bagno che vogliamo noi”, né tantomeno è ammissibile che l’uso del
vaso da notte — pratica normale e storica, adottata da milioni di famiglie — possa essere considerato un
motivo di allontanamento. Non si può allontanare un minore perché utilizza un vaso da notte.
E non si può obbligare una famiglia a ristrutturare un bagno sulla base di pretese prive di valore normativo,
poiché stiamo parlando di abitazione privata. Hanno quindi fatto bene, benissimo, a dire di no.
E poi c’è la questione della socializzazione.
Chi ha stabilito che i bambini “non socializzano”?
Su quali basi tecniche, e soprattutto: chi è stato incaricato di valutare questo aspetto?
La socializzazione è un tema educativo, non sanitario, non assistenziale.
E la qualità dell’ambiente educativo può essere valutata solo da un pedagogista, l’unica figura competente
in materia.
Affidare questa valutazione a professionisti non competenti equivale a chiedere a un farmacista di certificare
la sicurezza statica di un ponte: non è il suo mestiere.
Allo stesso modo, sarebbe assurdo chiedere a un ingegnere se un farmaco è terapeuticamente sicuro.
Non si può pretendere da un professionista ciò che non rientra nella sua competenza.
Eppure è esattamente ciò che è accaduto qui: si è chiesta una valutazione educativa a figure che non hanno
la formazione per farla. Senza una perizia pedagogica, la valutazione non può essere considerata valida.
IL MIO PARERE DA PEDAGOGISTA
Proprio perché manca una perizia seria, completa e realizzata da figure realmente qualificate, la prima
misura di tutela deve riguardare i bambini. I minori non possono essere usati come oggetto di un
provvedimento affrettato e basato su valutazioni improprie o parziali.
Nel frattempo che venga svolta una perizia adeguata, e parallelamente una controperizia di parte, i
bambini devono essere immediatamente restituiti alla loro famiglia.
Questo per un motivo fondamentale: evitare un trauma. L’allontanamento, se non pienamente giustificato da
elementi certi, proporzionati e valutati da competenze appropriate, è di per sé un atto traumatico e va
scongiurato.
Finché il dibattimento è aperto, finché le competenze richieste non sono state coinvolte, finché non esiste
una valutazione pedagogica solida e argomentata, non c’è alcuna base sufficiente per mantenere
l’allontanamento.
La tutela del minore non può essere decisa senza le competenze necessarie. E senza competenze, l’unica
scelta legittima e conforme alla logica educativa, giuridica e umana è:
i bambini devono stare a casa.
- Dal web, Valerio Sgalambro, Pedagogista https://www.facebook.com/valerio.sgalambro
Notizia di ieri : 500 bambini seguiti per abuso di psicofarmaci nella sola Treviso.
Due bambini strappati alla famiglia perché vivevano nel bosco.
Chi sono i veri mostri, adesso?
Viviamo in un paese in cui i ragazzini vengono sedati prima ancora di capire chi sono.
Dove la "cura" non è amore, ma chimica.
Dove la solitudine si imbavaglia con una pillola,
e la diversità si punisce con una diagnosi.
E poi osano parlare di “benessere”.
Osano dire “tutela”.
Ma se la prendono con chi prova a vivere diversamente.
Con chi non rinnega la terra.
Con chi cresce i figli tra alberi e animali, invece che tra schermi e muffa.
Con chi ha il coraggio di disobbedire.
È il sistema ad essere malato.
Non i bambini col fango sulle ginocchia.
Il sistema ha paura del bosco perché non lo può controllare.
Ha paura del silenzio, perché lo costringe a sentire.
Ha paura degli animali, perché loro non mentono.
Ha paura dei genitori vivi, liberi, selvatici.
Ha paura di chi non si compra.
E allora intervengono i loro esecutori:
assistenti sociali con lo sguardo spento,
giudici dei cavilli,
psicologi anestetizzati,
tutti addestrati per difendere la norma, non la verità.
Non è un errore. È una guerra.
Una guerra contro la vita.
Contro la natura.
Contro l'anima dei nostri figli.
Ma noi siamo ancora vivi.
E non dimenticheremo.
Perché essere liberi oggi è diventato un crimine.
Il Lupo
Manuele Dalcesti

All’inizio hanno avuto un sussulto
Un moto interiore
Hanno visto una famiglia vivere libera
in una casa nel bosco
e per un attimo si sono zittiti
Perché quella libertà
così nuda
così viva
li ha toccati in un punto che avevano dimenticato
Ma è durato poco
Adesso è iniziata la restaurazione
La rappresaglia degli addomesticati
“Ci saranno dei motivi”
“Bisogna pensare ai bambini”
“La scuola le vaccinazioni la socialità”
Sono partiti in massa
Tutti a difendere il recinto
Tutti a farsi cani da salotto del potere
Ma non stanno salvando nessuno
Stanno punendo una famiglia
Una famiglia che non chiede niente
che non obbedisce
che non consuma
Una famiglia che ha osato vivere fuori dallo schema
che dimostra
senza dire una parola
che si può ancora vivere davvero
E questo per gli schiavi è intollerabile
Perché la loro normalità è una trappola travestita da sicurezza
Ragazzi che non vogliono più uscire dalla stanza
Bambine con le labbra rifatte a 14 anni
Antidepressivi al posto dell’aria
Psicofarmaci diagnosi etichette
Feste in maschera per sentirsi vivi una sera
Ore davanti a uno schermo a scrollare niente
Anime spezzate che vanno avanti solo a forza di benzodiazepine
L’Italia è uno dei paesi col tasso di suicidio giovanile più alto d’Europa
Il bullismo dilaga
Le scuole sono lager emotivi
La violenza tra adolescenti cresce ogni anno
E questi osano parlare di “socializzazione”
Questi si indignano perché dei bambini vivevano in mezzo agli alberi
in mezzo ai lupi
in mezzo agli uccelli
in mezzo al silenzio e al respiro della terra
Ma cos’è la vostra socializzazione?
Esporsi a milioni di occhi per una manciata di cuori virtuali?
Farsi prendere a calci dal bullo del quartiere?
Dover fingere ogni giorno per farsi accettare da un branco di zombie?
Questo è il vostro modello di crescita?
Allora ve lo diciamo chiaro
Questa non è una vicenda giudiziaria
È un attacco esistenziale
È il messaggio che lo Stato e i suoi servi vi stanno lanciando
Chi prova a vivere diversamente sarà punito
Chi non si fa schedare testare vaccinare socializzare normalizzare verrà colpito
E noi rispondiamo
No
Non ci faremo zittire dai vostri titoli
Non ci faremo intimidire dalle vostre perizie
Non ci faremo addomesticare
Chi applaude questa caccia al diverso
è solo uno schiavo felice del proprio guinzaglio
È solo un cane da salotto che scodinzola davanti al padrone
Ma attenti
Perché quello che oggi è toccato a loro
domani può toccare a voi
A chiunque metta il naso fuori dalla palude
Non vi fate ingannare
Non vi fate deviare
Difendere questa famiglia è difendere tutti noi
Difendere la libertà di esistere senza dover chiedere il permesso
Il bosco non è un crimine
Il randagismo non è una malattia
La libertà non è un’anomalia da correggere
È la cura
È la verità
È l’unico futuro possibile
☥ il Lupo
- Manuele Dalcesti (dal web)
https://www.facebook.com/manuele.dalcesti

Ecco le sintesi chiare e complete di Walden, Walking e Disobbedienza civile di Henry David Thoreau.
🌿 Sintesi di Walden
Walden è il resoconto dell’esperimento di vita semplice che Thoreau condusse tra il 1845 e il 1847, quando si ritirò da solo nei boschi vicino al lago Walden, nel Massachusetts, in una capanna costruita da lui stesso.
Lo scopo non era fuggire dal mondo, ma comprendere ciò che è essenziale nella vita e osservare la natura in modo diretto, libero dalle distrazioni della società.
🌱 Obiettivi dell’esperimento
Thoreau voleva:
vivere con semplicità, riducendo bisogni e consumi;
avvicinarsi alla natura, vista come maestra di verità;
avere tempo per pensare, scrivere e osservare;
dimostrare che si può vivere con poco e in modo più autentico.
🏡 La vita a Walden Pond
Durante i due anni trascorsi lì:
coltiva un piccolo campo di fagioli come fonte di sostentamento;
dedica molto tempo a camminare, meditare e scrivere;
osserva attentamente animali, stagioni, ghiacci, boschi, laghi;
riflette sul rapporto dell’uomo con il lavoro, il denaro, la società e la libertà interiore.
Le descrizioni della natura occupano una parte importante del libro e mostrano una profonda sensibilità ecologica, molto in anticipo sui tempi.
🧭 Temi principali
1. Semplicità volontaria
Thoreau critica la corsa all’accumulo e sostiene che molte persone sono “schiave delle loro cose”. Occorre eliminare il superfluo per recuperare il senso della vita.
2. Indipendenza interiore
La libertà non si conquista con la ricchezza, ma con la capacità di bastare a sé stessi e ascoltare la propria coscienza.
3. Valore della natura
La natura è fonte di insegnamento morale e spirituale. Le stagioni e i cicli naturali diventano metafore della crescita umana.
4. Critica alla società e al lavoro
Thoreau osserva come molte vite siano vissute in “quieta disperazione”, intrappolate in lavori e ritmi che non lasciano spazio al pensiero.
5. Verità e integrità personale
Culmine del libro è il famoso invito:
“Non l’amore, non i soldi, non la fama: datemi la verità.”
La ricerca della verità interiore è il vero scopo dell’esistenza.
🌿 1. Walking – Sintesi
Walking (Camminare) è un saggio in cui Thoreau riflette sull’atto del camminare come esperienza spirituale, filosofica e politica.
Secondo lui, camminare nella natura non è un semplice passatempo, ma un modo per ritrovare la libertà autentica e il nostro legame primordiale con il mondo selvatico.
Idee principali
La natura come spazio di libertà: Thoreau sostiene che la vera vita si trova nella natura, non nella società urbana e nelle convenzioni sociali.
La “selvaticità” come valore: celebra il wild, la forza indomabile della natura che rende l’essere umano più vivo e autentico.
Camminare come pratica spirituale: il camminare permette di staccarsi dalle preoccupazioni materiali e riconnettersi con l’essenziale.
Critica alla civiltà moderna: la società rende l’uomo “addomesticato”; la natura lo restituisce a sé stesso.
Direzione simbolica verso l’Ovest: Thoreau vede l’Ovest come simbolo di possibilità, avventura e rinascita interiore.
👉 In sintesi, Walking è un elogio della libertà individuale e della natura selvaggia come antidoto alla rigidità della civiltà.
⚖️ 2. Disobbedienza civile – Sintesi
Civil Disobedience (Disobbedienza civile) è il saggio politico più influente di Thoreau.
Nasce dal suo rifiuto di pagare la tassa elettorale perché lo Stato del Massachusetts sosteneva la schiavitù e la guerra contro il Messico. Per questo fu arrestato.
Idee principali
Quando lo Stato è ingiusto, è dovere del cittadino opporsi.
Non moralmente accettabile obbedire a leggi che violano la coscienza.
La coscienza individuale è superiore alla legge.
La responsabilità morale precede l’obbedienza all’autorità.
La vera azione politica è personale e nonviolenta.
Rifiutare di collaborare con il male — anche attraverso piccoli atti, come non pagare una tassa — è più efficace di votare.
Il governo migliore è quello che governa meno.
Lo Stato deve essere uno strumento del popolo, non un oppressore.
L’importanza della nonviolenza attiva.
Il cittadino deve resistere senza usare la forza, influenzando così positivamente il cambiamento sociale.
La prova empirica è un tipo di evidenza basato sull’osservazione diretta o sulla sperimentazione del mondo reale. In altre parole, è ciò che possiamo verificare con i nostri sensi o con strumenti di misura, invece di basarci su opinioni, intuizioni o teorie non testate.
✔️ A cosa serve la prova empirica?
La prova empirica è fondamentale perché:
Permette di verificare se un’idea è vera nella realtà.
Una teoria o un’ipotesi scientifica è considerata valida solo se può essere confermata tramite osservazioni o esperimenti ripetibili.
Dà affidabilità e oggettività alla conoscenza.
Basarsi su dati osservabili riduce l'influenza di pregiudizi, errori di interpretazione o credenze personali.
Consente di costruire e migliorare teorie.
La scienza procede raccogliendo dati empirici, interpretandoli e aggiornando le proprie spiegazioni del mondo.
Supporta decisioni pratiche.
Medicina, ingegneria, economia e molte altre discipline usano prove empiriche per scegliere le soluzioni più efficaci.
✔️ Un esempio semplice
Ipotesi: “Le piante crescono meglio con più luce.”
Prova empirica: coltivi due gruppi di piante, uno con molta luce e uno con poca, misuri quanto crescono e confronti i risultati.
Se i dati lo confermano, l’ipotesi è supportata empiricamente.
Ecco alcuni esempi semplici e chiari di prova empirica in diversi campi:
🌱 1. Biologia
Ipotesi: “Le piante crescono più velocemente se ricevono fertilizzante.”
Prova empirica:
Dividi 20 piante in due gruppi: 10 con fertilizzante, 10 senza.
Le annaffi allo stesso modo e misuri l’altezza ogni settimana.
Confronti i dati: se le piante fertilizzate crescono di più, l’ipotesi è supportata.
🔬 2. Medicina
Ipotesi: “Un nuovo farmaco riduce la febbre più velocemente dell’ibuprofene.”
Prova empirica:
Dai il nuovo farmaco a un gruppo di pazienti e l'ibuprofene a un altro (stesse condizioni).
Misuri quanto tempo impiega la febbre a scendere.
I dati raccolti mostrano quale farmaco funziona meglio.
🎓 3. Psicologia
Ipotesi: “Studiare con musica riduce la concentrazione.”
Prova empirica:
Dai a due gruppi di studenti lo stesso test: uno studia con musica, l’altro in silenzio.
Misuri il punteggio medio dei test.
Se il gruppo con musica va peggio, l’ipotesi è supportata.
⚙️ 4. Fisica
Ipotesi: “Gli oggetti cadono alla stessa velocità nel vuoto.”
Prova empirica:
In una camera a vuoto lasci cadere contemporaneamente una piuma e una pallina di metallo.
Osservi che toccano il suolo insieme.
La prova empirica conferma la teoria.
💼 5. Economia
Ipotesi: “Aumentare il salario minimo riduce il turnover dei dipendenti.”
Prova empirica:
Raccogli dati da aziende prima e dopo l’aumento del salario.
Confronti il numero di dipendenti che hanno lasciato il lavoro.
I dati indicano se l’ipotesi è corretta.
🧠 6. Vita quotidiana
Ipotesi: “Dormire 8 ore fa sentire più energici.”
Prova empirica:
Ti osservi per una settimana dormendo 6 ore e per una settimana dormendo 8.
Confronti come ti senti (energia, concentrazione, umore).
La tua esperienza diretta è una prova empirica personale.

Rifletto sul concetto di socializzazione oggi. La socializzazione è importante, uno dei pilastri dell' esistenza.fa bene al singolo e alla collettività, una sana socializzazione sfocia nella cooperazione. Saper cooperare...
Sono docente, una vita in mezzo ai bimbi, una vita nel sociale , vedo, osservo e affermo che la nostra società ey malata. Ho visto tanti bimbi depressi. Ho visto bimbi incapaci di prestare attenzione perché le capacità uditive si stanno azzerando. Ho visto bambini stressati circondati da adulti altrettanto stressati, genitori, docenti. Chi sa vedere e si sposta un millimetro dal sistema non può notare una certa follia. Sorrisi artificiali, benessere malato, felicità malata, dietro la facciata tonnellate di psicofarmaci per dormire, per attutire l' ansia. ..poi arrivano loro, adulti e bambini che vivono in altro modo. Vero, manca la socializzazione, la socializzazione è importante ma che fine sta facendo la socializzazione oggi, quella sana, produttiva. ... Loro, i bimbi , presi dai carabinieri dietro richiesta dei giudici esponenti della società malata. , manifestano al mondo aspetti che chi sta altra sponda non hanno, .guardateli questi bimbi, osservate i loro visi, puri, non inquinati, luminosi, non spenti, sguardi attivi, vispi. Sul piatto della bilancia ci guadagnano rispetto alla vita di chi li ha giudicati. Loro sono così splendidi, irradiano luce perché nutriti di lentezza, di tempo buono, di ritmi confacenti all' essere umano, giornate riempite di presenza vera , di apprendimento autentico, la natura insegna , insegna tanto, i libri anche...
La famiglia nel bosco mette in evidenza i due mondi.
Tutti dovremmo riflettere, osservare neglio.
Approfitto di questo brevissimo scritto per dire che sono rimasta delusa dalla mancanza di riflessione da parte di molte persone che operano in questa società malata e di fronte a questo scempio sono rimasti muti: docenti, psicoterapeuti, dirigenti, intellettuali... Giovanna Guardiani
(Dal web, facebook)

Penso che lo Stato non vuole che si crei un precedente.
C'è da andare a manifestare/protestare davanti al Tribunale per i Minorenni dell’Aquila
E quindi, i bambini che stavano crescendo felici nel bosco, colpevoli di un’esistenza sana, troppo “scomoda” per gli standard del nostro illuminatissimo progresso, sono stati prelevati e archiviati in una casa famiglia.
Sono #indignata, #nauseata da questa società infiocchettata di benessere obbligatorio, di cavi, prese, schermi e ossessioni digitali, mode e cervelli usa e getta, aria fritta e cibo industriale, che pretende che ci si adegui al suo culto, pena la scomunica.
Amare i propri figli e scegliere una vita meno contaminata dai veleni e dalla stupidità della modernità, evidentemente, non rientra più tra le libertà consentite nel nostro Paese. Meglio vivere con genitori distratti, schiavi del consumismo, stanchi di lavorare per comprare cose inutili, con dispositivi sempre accesi su contenuti volgari, violenti, alienanti, artificiosi. O, perché no, per strada a delinquere.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tristi numeri nelle Procure.
Sono cresciuta anch’io senza tutto questo luccichio artificiale, sì, e non mi pare di essermi trasformata in un animale mitologico, né in un’emergenza sanitaria.
Ma allora, visto che siamo in vena di zelo e rigore istituzionale, perché non estendere lo stesso entusiasmo nel “salvare” i bambini che vivono negli accampamenti fatiscenti, nelle occupazioni abusive o, peggio ancora, in braccio a chi li stordisce per impietosire i passanti? Giusto per coerenza.
Un po' di vergogna, no?!
Chi, inevitabilmente, vorrà intonare il solito pippone sull’assenza dei bambini dalla scuola pubblica e bla bla bla, stia sereno: mia nipote ha frequentato una scuola parentale ed è avanti di almeno cinque anni rispetto agli “standard”.
Standard = soglia minima di sopravvivenza intellettuale.
Ai più sfugge, ma la preparazione di un diplomato liceale di oggi, equivale a quella di un diplomato alle medie di ieri.
- dal web
