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Il sistema ha paura del bosco

Notizia di ieri : 500 bambini seguiti per abuso di psicofarmaci nella sola Treviso.
Due bambini strappati alla famiglia perché vivevano nel bosco.
Chi sono i veri mostri, adesso?

Viviamo in un paese in cui i ragazzini vengono sedati prima ancora di capire chi sono.
Dove la "cura" non è amore, ma chimica.
Dove la solitudine si imbavaglia con una pillola,
e la diversità si punisce con una diagnosi.

E poi osano parlare di “benessere”.
Osano dire “tutela”.

Ma se la prendono con chi prova a vivere diversamente.
Con chi non rinnega la terra.
Con chi cresce i figli tra alberi e animali, invece che tra schermi e muffa.
Con chi ha il coraggio di disobbedire.

È il sistema ad essere malato.
Non i bambini col fango sulle ginocchia.

Il sistema ha paura del bosco perché non lo può controllare.
Ha paura del silenzio, perché lo costringe a sentire.
Ha paura degli animali, perché loro non mentono.
Ha paura dei genitori vivi, liberi, selvatici.
Ha paura di chi non si compra.

E allora intervengono i loro esecutori:
assistenti sociali con lo sguardo spento,
giudici dei cavilli,
psicologi anestetizzati,
tutti addestrati per difendere la norma, non la verità.

Non è un errore. È una guerra.
Una guerra contro la vita.
Contro la natura.
Contro l'anima dei nostri figli.

Ma noi siamo ancora vivi.
E non dimenticheremo.

Perché essere liberi oggi è diventato un crimine.

Il Lupo 
Manuele Dalcesti