“Federico Faggin, la coscienza come fenomeno quantistico” pubblicato su il manifesto il 25 ottobre 2025:
L’articolo racconta l’attuale fase di ricerca e riflessione di Federico Faggin, celebre inventore del microprocessore e del touchscreen, oggi impegnato nello studio della coscienza come realtà fondamentale dell’universo, e non semplice prodotto della materia.
Durante due conferenze in Toscana — alla Summer School dell’Istituto Lama Tzong Khapa e all’Università di Pisa — Faggin ha illustrato la sua visione che unisce scienza, fisica quantistica e spiritualità, mantenendo però un approccio razionale e lontano da derive antiscientifiche.
Dopo aver raggiunto il massimo successo nella Silicon Valley, Faggin ha vissuto una crisi interiore: pur avendo “ottenuto tutto”, non era felice. Da quella crisi è nata la sua ricerca sulla coscienza, spinta anche da un’esperienza di espansione di coscienza avvenuta 35 anni fa, che egli descrive come una fusione totale tra osservatore e osservato in un “campo di luce e amore”.
Oggi Faggin sostiene che:
la realtà più profonda è informazionale, non materiale;
i campi quantistici non sono oggetti passivi, ma entità coscienti dotate di libero arbitrio e identità;
l’universo (“Uno”) è olistico, dinamico e autocosciente, e si evolve attraverso il processo di auto-conoscenza;
la coscienza precede la materia e lo spazio-tempo, non il contrario.
Da questa visione nasce il suo “postulato dell’essere”, secondo cui ogni campo quantistico è una “Seity”: un’entità cosciente che partecipa alla conoscenza di sé dell’universo.
Faggin paragona la relazione tra ego e coscienza a quella tra fisica classica e quantistica: la prima è solo un livello ridotto della seconda. Alla morte, la coscienza non scompare, ma “si ritira” dal corpo per accedere a un piano più ampio dell’essere.
Sul piano etico e sociale, Faggin critica il materialismo dominante e l’intelligenza artificiale vista come minaccia spirituale: l’AI, afferma, è priva di volontà e coscienza, semplice specchio dell’inconsapevolezza umana. Può essere utile solo se usata da persone consapevoli dei suoi limiti.
Oggi, dopo decenni negli Stati Uniti, Faggin progetta di tornare in Italia, a Vicenza, dove intende continuare la sua missione di “risveglio della coscienza”, invitando scienza e umanità a ritrovare un equilibrio tra mente, cuore e tecnologia.
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